Con l’autonomia, entrata in vigore nel 1999 e con i successivi interventi legislativi sugli ordinamenti scolastici, ciascuna scuola è chiamata a definire il proprio curricolo.
Tenendo conto degli obiettivi generali del sistema di istruzione, delle Indicazioni Nazionali fornite dal Ministero della Pubblica Istruzione con il Dlgs n°59/2004, poi aggiornate con le Nuove Indicazioni Nazionali emanate con D.M. 254 del 16 novembre 2012 (in G.U. n. 30 del 5 febbraio 2013), la scuola è impegnata ad elaborare percorsi formativi finalizzati al diritto di apprendere di ogni ragazzo ovvero al diritto di acquisire competenze adeguate al suo inserimento consapevole nella società e al proseguimento degli studi nella Scuola Secondaria di Secondo grado.
L’adozione delle nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo rappresenta l’occasione per una riflessione sui compiti formativi della scuola di base (infanzia e primo ciclo), il cui scopo è quello di attuare opportune metodologie didattiche, di adeguare e arricchire gli ambienti di apprendimento e di rendere coerenti le pratiche valutative e certificative.
Il Curricolo quindi delinea, dalla scuola dell’infanzia, passando per la scuola primaria e giungendo infine alla scuola secondaria di I grado, senza ripetizioni e ridondanze, un processo unitario, graduale e coerente, continuo e progressivo, verticale ed orizzontale, delle tappe e delle scansioni d’apprendimento dell’allievo, in riferimento alle competenze da acquisire e ai traguardi in termini di risultati attesi.
La costruzione del curricolo si basa su un ampio spettro di strategie e competenze in cui sono intrecciati e interrelati il sapere, il saper fare, il saper essere.
Il percorso curricolare muove dai soggetti dell’apprendimento, con particolare attenzione ed ascolto ai loro bisogni e motivazioni, atteggiamenti, problemi, affettività, fasi di sviluppo, abilità, conoscenza dell’esperienze formative precedenti.
Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità.
Dimostra una padronanza della lingua italiana …. comprende enunciati e testi di una certa complessità, esprime le proprie idee ….
Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi in due lingue europee. Allo stesso modo riesce ad utilizzare una lingua europea nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione: posta elettronica, navigazione web, social network, blog, ecc..
Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale sviluppato gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi.
Utilizza in modo sicuro le tecnologie della comunicazione con le quali riesce a ricercare e analizzare dati ed informazioni e ad interagire con soggetti diversi.
Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi nuove informazioni con autonomia.
Ha assimilato il senso e la necessità del rispetto delle regole nella convivenza civile.
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi ed artistici che gli sono congeniali.
Tenendo conto degli obiettivi generali del sistema di istruzione, delle Indicazioni Nazionali fornite dal Ministero della Pubblica Istruzione con il Dlgs n°59/2004, poi aggiornate con le Nuove Indicazioni Nazionali emanate con D.M. 254 del 16 novembre 2012 (in G.U. n. 30 del 5 febbraio 2013), la scuola è impegnata ad elaborare percorsi formativi finalizzati al diritto di apprendere di ogni ragazzo ovvero al diritto di acquisire competenze adeguate al suo inserimento consapevole nella società e al proseguimento degli studi nella Scuola Secondaria di Secondo grado.
L’adozione delle nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo rappresenta l’occasione per una riflessione sui compiti formativi della scuola di base (infanzia e primo ciclo), il cui scopo è quello di attuare opportune metodologie didattiche, di adeguare e arricchire gli ambienti di apprendimento e di rendere coerenti le pratiche valutative e certificative.
Il Curricolo quindi delinea, dalla scuola dell’infanzia, passando per la scuola primaria e giungendo infine alla scuola secondaria di I grado, senza ripetizioni e ridondanze, un processo unitario, graduale e coerente, continuo e progressivo, verticale ed orizzontale, delle tappe e delle scansioni d’apprendimento dell’allievo, in riferimento alle competenze da acquisire e ai traguardi in termini di risultati attesi.
La costruzione del curricolo si basa su un ampio spettro di strategie e competenze in cui sono intrecciati e interrelati il sapere, il saper fare, il saper essere.
Il percorso curricolare muove dai soggetti dell’apprendimento, con particolare attenzione ed ascolto ai loro bisogni e motivazioni, atteggiamenti, problemi, affettività, fasi di sviluppo, abilità, conoscenza dell’esperienze formative precedenti.
Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità.
Dimostra una padronanza della lingua italiana …. comprende enunciati e testi di una certa complessità, esprime le proprie idee ….
Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi in due lingue europee. Allo stesso modo riesce ad utilizzare una lingua europea nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione: posta elettronica, navigazione web, social network, blog, ecc..
Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale sviluppato gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi.
Utilizza in modo sicuro le tecnologie della comunicazione con le quali riesce a ricercare e analizzare dati ed informazioni e ad interagire con soggetti diversi.
Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi nuove informazioni con autonomia.
Ha assimilato il senso e la necessità del rispetto delle regole nella convivenza civile.
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi ed artistici che gli sono congeniali.
Allegati:
L’importanza della Didattica Laboratoriale nella stesura del Curricolo d’istituto
Analizzando le Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (2012) si è sentita l’esigenza di organizzare dei percorsi di studio sempre più vicini alle modalità e ai ritmi di apprendimento degli allievi.Nella Didattica Laboratoriale la scuola viene intesa come LABORATORIO, cioè il luogo in cui non solo si elaborano i saperi, ma anche un insieme di opportunità formative per produrre nuove conoscenze e sviluppare nuove competenze. In questa prospettiva l’azione educativa si sposta dall’insegnamento all’apprendimento, cioè ai processi del “far apprendere” e del riflettere sul fare, allo scopo di rendere gli allievi consapevoli dei processi che vivono. Nella prospettiva del disegno di riforma della scuola, la presenza dei laboratori è particolarmente sottolineata sia nel ciclo primario, sia nella scuola secondaria proprio per la funzionalità di tali attività formative nello sviluppo e nel consolidamento di conoscenze e competenze previste dagli ordinamenti e utili al cittadino e al professionista di oggi.
La didattica laboratoriale ha il vantaggio di essere facilmente inseribile in tutti gli ambiti disciplinari, dai campi di esperienza della scuola dell’infanzia alle materie delle scuole secondarie. Nel laboratorio, infatti, i saperi disciplinari diventano strumenti per verificare le conoscenze e le competenze che ciascun allievo acquisisce per l’effetto dell’esperienza di apprendimento nel laboratorio. La didattica laboratoriale richiede che:
– Si operi in piccolo gruppo
– Si verifichi una forte interattività fra insegnante e allievi e fra gli allievi stessi
– L’apprendimento sia cooperativo e condiviso
– La mediazione didattica si intrecci con l’operatività degli allievi
Pertanto l’ambiente:
– Può essere semplicemente l’aula, se l’attività non richiede particolari attrezzature
– Può essere uno spazio attrezzato se le attività richiedono l’uso di attrezzature e materiali particolari (multimediali strumentazione scientifica ecc.).
Il Laboratorio così inteso diventa un elemento di organizzazione del curricolo formale di ciascun allievo: esso può essere collocato all’inizio di un percorso o al suo interno o alla sua conclusione a seconda della funzione.
La didattica laboratoriale ha il vantaggio di essere facilmente inseribile in tutti gli ambiti disciplinari, dai campi di esperienza della scuola dell’infanzia alle materie delle scuole secondarie. Nel laboratorio, infatti, i saperi disciplinari diventano strumenti per verificare le conoscenze e le competenze che ciascun allievo acquisisce per l’effetto dell’esperienza di apprendimento nel laboratorio. La didattica laboratoriale richiede che:
– Si operi in piccolo gruppo
– Si verifichi una forte interattività fra insegnante e allievi e fra gli allievi stessi
– L’apprendimento sia cooperativo e condiviso
– La mediazione didattica si intrecci con l’operatività degli allievi
Pertanto l’ambiente:
– Può essere semplicemente l’aula, se l’attività non richiede particolari attrezzature
– Può essere uno spazio attrezzato se le attività richiedono l’uso di attrezzature e materiali particolari (multimediali strumentazione scientifica ecc.).
Il Laboratorio così inteso diventa un elemento di organizzazione del curricolo formale di ciascun allievo: esso può essere collocato all’inizio di un percorso o al suo interno o alla sua conclusione a seconda della funzione.